2005 Angelo Morandini: Arte digitale tra steganografia, glitch e linguaggio

Dal 2005, con la tesi "Elaboro, quindi esisto: corpo digitale e steganografia", Angelo Morandini ha aperto una nuova strada nella sperimentazione artistica, utilizzando la steganografia come tecnica e concetto per esplorare la relazione tra immagine, codice digitale e linguaggio umano.Cosa è la steganografia?La steganografia è una tecnica che consente di nascondere informazioni all'interno di altre, rendendo il messaggio invisibile a chi non possiede la chiave per decodificarlo. Nel contesto dell’arte digitale di Morandini, questa tecnica diventa un mezzo per trasformare i file – immagini, video e audio – in superfici stratificate dove il visibile si intreccia con l’invisibile, dando vita a opere che oscillano tra ciò che si mostra e ciò che rimane celato.Il glitch come risultato, non come decorazioneNelle opere di Morandini, il risultato visivo ricorda il glitch, ovvero quelle distorsioni o anomalie digitali che si verificano a causa di errori nel codice. Tuttavia, mentre il glitch viene spesso usato nell’arte contemporanea come elemento decorativo o estetico, in Morandini è il frutto di un processo intenzionale: il prodotto diretto dell’interferenza tra linguaggio umano e codice digitale, mediata dalla steganografia.L’effetto di dissonanza visiva non è casuale, ma il risultato di una devianza calcolata: un metodo per alterare la percezione e mettere in discussione l’idea di autenticità e integrità nei media digitali. L’immagine, il suono e il video diventano territori dove le sovrascritture e i "disturbi" veicolano significati nascosti.Linguaggio umano come agente corrosivoNel percorso di Morandini, il linguaggio umano agisce come una forza destabilizzante nel mondo digitale. L’introduzione di codici estranei o “umani” nei sistemi digitali genera variazioni che producono gli scarti visivi e sonori simili a glitch, ma il loro scopo non è puramente estetico: rappresentano una riflessione critica sul rapporto tra codice e percezione, tra la struttura razionale del digitale e l’irrazionalità del linguaggio umano.Un nuovo approccio all’arte digitaleCon la prima mostra personale del 2013, Angelo Morandini ha presentato opere come:Stampe fine art alterate con tecnica steganografica, dove l’immagine contiene livelli nascosti di significato.Installazioni video che trasformano saturazioni cromatiche e “rumori visivi” in suoni, evidenziando il dialogo tra percezione e deviazione.Questa estetica di scarto e alterazione trova applicazione in file di ogni tipo – PNG, JPG, video e audio – dove la tecnica steganografica diventa una chiave per ridefinire i confini tra arte, percezione e tecnologia.Angelo Morandini crea opere che, attraverso la fusione di steganografia e glitch, non solo mettono in discussione il visibile ma svelano la fragilità e la complessità dei sistemi digitali contemporanei. L’arte, in questo contesto, diventa un processo di deviazione e risignificazione, un invito a vedere oltre la superficie.
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